Questo nuovo quadro ha posto in luce l’architettura promossa dalla dinastia Sannone, insieme a quella Catalana e poi in seguito quella dei Capetingi (in un periodo successivo).
l’impero di Germania diventa protagonista a partire dagli inizi del X secolo, quando è ancora una sorta di ducato, con Enrico detto l’Uccellatore (duca di Sassonia), il quale emerge ma senza ancora avere un ruolo primario rispetto agli altri feudatari. Gradualmente Enrico raccoglie intorno a se una serie di forze che gli permettono di esercitare un controllo più diretto sui suoi territori e anche di ottenere il riconoscimento di altri feudatari che governavano i territori limitrofi; questi riconoscimenti gli permettono di essere eletto re nel 919 (che viene considerata la data di fondazione del regno).
Enrico ben presto manifesta le sue doti espandendo il suo territorio a tutto il resto dell’antico territorio germanico che faceva parte dell’antico regno capetingio, inoltre muove guerra contro le popolazioni dell’oriente europeo, che erano le popolazioni che minacciavano il nascente impero. Queste campagne (a partire dal 924) portano ad aggiungere vasti territori ad oriente che determinano uno stato molto esteso e potente, la conquista fu rapida ma molto difficile i quanto erano popolazioni molto forti dal punto di vista militare; inoltre le popolazioni annesse non venivano considerate facenti parte del nuovo stato e questo rendeva estremamente difficile il processo di integrazione.
Dopo aver conquistato questi territori, pochi anni dopo muore ed il figlio Ottone I gli succede con il titolo di imperatore (dal papa); il figlio continua l’opera del padre cercando una sorta di stabilizzazione di tutto l’impero con opportuni interventi, che in sintesi possiamo considerare come la concessione di alcune autonomie a determinati feudatari e la politica di alleanza con la chiesa di Roma.
Questa situazione di continue guerre non favorisce l’attività edilizia, anche se, terminate le lotte contro i popoli orientali, si riattivano i commerci e la sicurezza garantita dalla fine della guerra, portata da Ottone I, porta ad un’incremento degli scambi e di attività edilizia, inoltre delega il controllo ad ecclesiastici importanti che si distinguevano per la loro cultura (Ottone è colui che riprende l’abitudine dei vescovi-conti).
Questa situazione di controllo sulla chiesa esercitata da Ottone si ripercuote anche sul controllo delle elezioni vescovili e di conseguenza del papa (che spesso provenivano dalla Germania). Quindi si inaugura una nuova fase nella politica europea caratterizzata da una sorta di controllo delle autorità imperiali (da qui iniziano le lotto tra impero e papato nell’elezione dei vescovi).
Ottone I possiamo consideralo come l’imperatore che consolida in maniera definitiva questo vasto impero; il figlio, Ottone II, da un’impronta più culturale alla vita dell’impero in quanto ebbe come moglie la principessa Teofano (vissuta alla corte di Costantinopoli ed imparentata con l’imperatore d’oriente, che procura all’impero l’annessione dell’Italia meridionale). Questo matrimonio modifica sostanzialmente gli orientamenti culturali della Sassonia, introducendo una cultura classica (mediata dall’ambiente bizantino) che si evidenzia anche in architettura (molte delle chiese costruite in questo periodo presentano influenze orientali).
La morte improvvisa di Ottone II crea un momento di incertezza nell’impero, tuttavia l’azione saggia della moglie Teofane e dei vescovi-conti, riesce a tenere salda la compattezza dello stato, in attesa che Ottone III raggiungesse la maggiore età.
Ottone III si distinse per la sua vasta cultura, essendo stato educato dalla madre e da due importanti prelati Bernoardo di Hildesheim e Gerberto d’Aurillac, il secondo prese anche il nome di Silvestro II, in modo da ricordare quell’accoppiamento tra Costantino e Silvestro I (il rimando all’età di Costantino è sempre presente, poiché gli Ottoni, come i Carolingi, sono persuasi da questo desiderio di rinnovare l’impero dei cesari, in maniera molto più evidente dei carolingi, perché gli Ottoni intendevano unificare anche la chiesa oltre che i territori d’oriente e d’occidente, cosa che volevano anche i carolingi).
Questo è il contesto di questo momento storico, che presenta diverse analogie con il periodo carolingio, prima fra tutte l’ideologia politica; entrambe infatti sono due culture che si basano moltissimo sulla tradizione antica, anche in architettura, non solo legati all’epoca di Costantino ma anche alla Roma imperiale e a tutti quegli elementi che potevano ricordarli, per esempio attraverso l’uso di materiali di spoglio (che venivano trovati in situ oppure direttamente portati da Roma).
La morte improvvisa di Ottone III pone fine a questo impero, che lascia tracce indelebili nella storia dell’architettura.
L’impero finisce di esistere nel 1024 perché Enrico II ascende al potere, anche questo breve periodo è molto ricco di esperienze architettoniche ed è considerato come un momento di coronamento di esperienza lasciate incomplete dal predecessore. In realtà dopo il 1024 non esistono più eredi del casato e alla dinastia succedono altre dinastie, con le quali si fa iniziare l’architettura romanica tedesca, che in realtà non ha molte differenze con le esperienze ottoniane, infatti sembra che il romanico tedesco continui quei partiti architettonici che erano stati elaborati in epoca ottoniana, senza apportargli sostanziali modifiche (sono invece la Francia e la Spagna a contribuire in maniera fondamentale a questo movimento).
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