
L’architetto, Guglielmo di Sens, nel 1135, ricorre a un volume semplice tripartito e continuo se si esclude la leggera sporgenza del transetto. La facciata principale, quella ovest, richiama quella di Saint-Denis, un nartece con 3 ingressi.
Tutto il perimetro dell’edificio è scandito da contrafforti e da un primo tentativo di impiego di archi rampanti per sostenere le sottili pareti della chiesa.
La navata centrale è scandita dall’alternarsi di pilastri forti e deboli, questi ultimi composti da semplici colonne binate; come nell’età romanica la parete è scandita su 3 livelli, quello più basso è movimentato da archi a sesto acuto, quello intermedio è occupato dal triforio mentre quello più alto, il cleristorio, da ampie vetrate sotto le volte costollonate della copertura. La parete del transetto è scandita da solo 2 ordini, manca il triforio allo scopo di ingrandire le vetrate. Il lato lungo del transetto, in direzione del coro deambulato che termina con un’abside centrale sporgente, presenta 2 absidi che fiancheggiano il corpo longitudinale.
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