La fine dell'architettura Carolingia


L’architettura carolingia arriva di fatto sino all‘888 poiché l’ultimo erede era Carlo il grosso che rimase senza eredi; infatti dopo la morte di Carlo Magno gli succede Ludovico il Pio, il quale continua a diffondere gli ideali paterni dal punto di vista dell’architettura, ma dal punto di vista politico manca la capacità del padre e subisce gli attacchi degli altri figli; per questo gli succede Lotario e dopo varie lotte intestine fra fratelli con un trattato si assiste alla divisione del regno in tre parti tra i figli Lotario, Ludovico e Carlo il Calvo. Tra l‘843 ed l‘888 i tre fratelli continuano a combattere fra di loro per la supremazia, Carlo il Calvo vince  nell‘875 e diventa imperatore unico per pochi anni, nei quali costruisce Corvey; gli succede Carlo il Grosso che non resiste alle pretese al trono dei Capetingi da un lato e dei Sassoni dall’altro. I Capetingi erano senza dubbio i più forti e si imposero su tutti gli altri feudatari, dando origine al regno di Francia, mentre ad est l’antico impero di frantuma in una serie di piccoli staterelli al capo dei quali si pone un feudatario. Nel territorio germanico la dinastia sassone riesce ad imporsi, con Enrico l’Uccellatore, prevalendo nella mischia; da questo momento le due aree di muovono parallelamente con particolarità specifiche, legate alle tradizioni locali, ovviamente le terre che avevano subito con maggiore evidenza le influenze dell’architettura carolingia elaborano soluzioni più originali, mentre le terre fuori dal circuito carolingio decadono in una fase di scarsa inventiva.

Parallelamente nella penisola iberica si sviluppa una cultura architettonica indipendente dal centro Europa poiché le tradizioni culturali sono profondamente diverse; non a caso la Spagna non aveva avuto influenze carolingie, anche con il regno delle Asturie erano alleati contro l’islam. Quindi la Spagna del X secolo vede nella parte settentrionale una zona fortemente cristianizzata, mentre tutto il resto è islamizzato, per questo l’architettura che si sviluppa ha scarsi contatti con i regni europei.
Accadrà intorno alla fine del X secolo che l’ordine monastico dei cluniacensi (che sorge in Borgogna) sarà elemento unificatore di tutte queste correnti particolari n quanto svilupperà l’architettura definita cluniacense, dotata di una serie di peculiarità che tramanda attraverso una rete di monasteri sparsi in tutta Europa, creando le basi di quella che sarà l’architettura romanica. Anche l’ordine dei cistercensi diede il suo contributo, anche se in un modo un po’ diverso.
  • Architettura asturiana

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