I paesi germanici sono gli ultimi ad accettare le risoluzioni architettoniche del romanico, e ad adottarne i principi ed i metodi, insieme ad gusto ed al linguaggio, nei territori dell’impero, per almeno un secolo (dalla metà del X alla metà del XI secolo) l’architettura
ottoniana rimane saldamente ancorata alle sue motivazioni storiche e culturali,
sviluppando la propria poetica figurativa. La differenza fra ottoniano e romanico riguarda
perciò sia la contrapposizione fra la concezione ideologica e socio-politica dell’edificio
chiesa (dettata da un forte potere centrale) e la concezione della stessa chiesa quale
valenza simbolica del divino; sia il confronto tra il carattere tradizionale aulico, severo e
distaccato delle basiliche imperiali e la nuova immagine della chiesa romanica frutto di un
lungo ed intenso sforzo espressivo. Ma nella concretezza del paragone direttamente
eseguito sugli edifici, la più evidente differenza risulta naturalmente quella riguardante i
sistemi di copertura, con l’abbandono della copertura a tetto in favore della volta, dovute
prevalentemente all’influenza francese e lombarda. Si tratta comunque di un processo
lento e discontinuo in tempi e luoghi.
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