Il cantiere della cattedrale di Bourges si apre nel 1195 e dopo un’interruzione di alcuni anni nel 1255 era completata, rispettando l’originale progetto; la pianta ripete quella di Notre-Dame di Parigi, a cinque navate e coro a doppio ambulacro con cappelle radiali sporgenti, presentano entrambi una simile volumetria compatta, ma mentre a Parigi il transetto è allineato con le navatelle a Bourges manca del tutto, come nell’impianto originale della cattedrale di Sens (che rappresenta un’altro possibile modello). Anche sotto altri aspetti la cattedrale sembra attardarsi su soluzioni conservative, come l’impiego in tutta la navata di volte esapartite, la volumetria gradonata che ricorda quella delle chiese con tribune, il trattamento delle superfici esterne con architetture continue, cieche o aperte.
L’assenza del transetto (che consente all’architetto di configurare le doppie navate laterali come due corpi gradonati addossati alla navata maggiore, che avvolgono l’abside senza soluzione di continuità) e la regolare successione degli archi rampanti, sono i mezzi utilizzati per realizzare un volume esterno unitario e compatto; questo risultato trova una corrispondenza esatta nel grande vano interno, unico e cavo, che costituisce la grande novità di Bourges.
L’abolizione delle gallerie ha consentito all’architetto di elevare arcate altissime (circa 20 metri), attraverso le quali la navata centrale si apre completamente a quelle laterali, con un’effetto di ampliamento e di totale fusione dello spazio. La parete della navata maggiore presenta un’alzato su tre piani (arcate, triforio e finestre); il coro va oltre le realizzazioni della fine del XII secolo nell’insistenza sull’impiego di elementi linearistici che contribuiscono allo stesso risultato, le sottili nervature non suddividono la superficie delle volte in campate, ma si limitano a disegnarvi una leggera trama grafica.
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